Sono state utilizzate varie modalità di imaging per esplorare i meccanismi patogeni e stratificare la gravità dell'encefalopatia epatica.
Una meta-analisi ha ipotizzato che ci sia un progressivo squilibrio identificabile delle misure di imaging utilizzando la spettroscopia di risonanza magnetica ( MRS ) correlata alla gravità dell' encefalopatia epatica.
I partecipanti agli studi analizzati sono stati stratificati in controlli sani e pazienti in assenza della encefalopatia epatica ( cirrosi senza encefalopatia epatica ), encefalopatia epatica minima e encefalopatia epatica evidente.
Sono state organizzate analisi per metabolita studiato e regione del cervello esaminata.
Sono stati identificati 31 studi ( 1.481 pazienti ) che includevano dati per encefalopatia epatica correlata alla cirrosi.
Si è riscontrato che la regione parietale è la più affidabile nella differenziazione tra pazienti con e senza encefalopatia epatica minima, con differenze medie standard di +0.82 ( P minore di 0.0001, I2=37.45% ) per glutammina / glutammato, −0.36 ( P=0.007, I2=20.00% ) per la colina e – 0.77 ( P=0.0004, I2=67.48% ) per il mioinositolo.
Si è anche scoperto che la glutammina / glutammato era il metabolita correlato in modo affidabile con il grado di encefalopatia epatica in tutte le regioni del cervello.
La meta-analisi ha rivelato che i cambiamenti della spettroscopia di risonanza magnetica in glutammina / glutammato, colina e mio-inositolo, in particolare nel lobo parietale, sono correlati con la gravità della encefalopatia epatica.
La spettroscopia di risonanza magnetica può essere utile nella valutazione della encefalopatia epatica. ( Xagena2020 )
Zeng G et al, Neurology 2020, 94: 1147-1156
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