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Disturbi psicologici nella malattia di Parkinson


La malattia di Parkinson è spesso associata a disturbi psicologici, in particolare depressione, disturbi psicotici e demenza.

E' stata esaminata la gestione dei disturbi psicologici nella malattia di Parkinson, compreso l'uso di psicofarmaci, mediante analisi della letteratura.

Circa un terzo dei pazienti con malattia di Parkinson presenta allucinazioni visive; possono verificarsi anche altre allucinazioni e delirio.

La riduzione della dose o la sospensione di alcuni farmaci antiparkinson talvolta migliora i disturbi psicotici, fornendo un livello accettabile di controllo dei sintomi.

La Clozapina ( Leponex ) è efficace e non-peggiora i sintomi parkinsoniani, ma comporta un rischio di gravi effetti avversi, compresa l'agranulocitosi.
Altri neurolettici sono inefficaci o peggiorano lo stato motorio.

I disturbi dell'umore e la depressione sono frequenti durante il corso della malattia di Parkinson.

In uno studio, il Pramipexolo ( Mirapexin ), un farmaco antiparkinson ad azione agonista della dopamina, è stato in grado di migliorare i sintomi depressivi nei pazienti con malattia di Parkinson.
I disturbi oculari rappresentano il principale effetto indesiderato.

Numerosi studi hanno dimostrato che alcuni antidepressivi triciclici migliorano la depressione nei pazienti con Parkinson, ma questi farmaci possono peggiorare lo stato cognitivo e causare ipotensione posturale.
I dati relativi agli antidepressivi inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina ( SSRI ) non sono convincenti.
Una meta-analisi di tre studi ha dimostrato che i ritiri dal trattamento dovuti ad eventi avversi hanno avuto frequenza simile con i farmaci triciclici e i farmaci SSRI.

La demenza è frequente nella malattia di Parkinson in fase terminale.
Quando si verificano gravi disturbi cognitivi, viene consigliato di sospendere i farmaci in grado di peggiorare la situazione, in particolare i farmaci con effetti antimuscarinici e le benzodiazepine.

Gli inibitori della colinesterasi hanno un rapporto rischio-beneficio negativo in questo contesto.

Quando un paziente con Parkinson presenta un disturbo psicologico, il primo passo è quello di ottimizzare il trattamento antiparkinson cercando di trovare un equilibrio tra il controllo motorio e gli effetti psicologici avversi. ( Xagena2011 )

Prescrire Inr 2011; 20: 242-245


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