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Studio 21 YEAR-LTF: il trattamento precoce con Interferone beta-1b produce un vantaggio di sopravvivenza nei pazienti con sclerosi multipla recidivante-remittente


I dati, relativi allo studio a lungo termine di 21 anni, 21YEAR-LTF ( Betaferon 21-year Long-term Follow-up –LTF– Study ), hanno mostrato che i pazienti affetti da sclerosi multipla recidivante-remittente, se trattati precocemente con Betaferon ( Interferone beta-1b ), vanno incontro a una riduzione del 46.8% del rischio di mortalità ( p=0.0173 ) rispetto ai pazienti trattati col placebo, nei primi 5 anni di trattamento.

Sulla base di questi risultati, l’NNT ( number needed to treat ), ovvero il numero di soggetti da trattare con Betaferon per evitare una morte, rispetto al placebo e dopo 21 anni, è stato pari a 8.

Lo studio 21 YEAR-LTF è il più lungo periodo di valutazione mai effettuato per un trattamento per la sclerosi multipla.

I dati relativi alle cause di morte, la relazione fra sclerosi multipla e cause di morte, o entrambe, sono state determinate per ben l’85% delle morti ( 69/81 ).
Nel 78.3% ( 54/69 ) dei pazienti di cui erano disponibili le informazioni sulla relazione fra sclerosi multipla e mortalità, è stata determinata una causa di morte correlata alla malattia neurologica.

Il tasso di accertamento dello studio è stato quasi totale ( 98.4%; 366 pazienti ) rispetto alla coorte di pazienti randomizzati ( n=372 ).

I dati hanno confermato che la riduzione dell’aspettativa di vita spesso colpisce i pazienti affetti da sclerosi multipla recidivante-remittente nei primi anni di malattia.

In generale, le persone affette da sclerosi multipla hanno un’aspettativa di vita ridotta ( da 7 a 14 anni in meno ) rispetto alla popolazione generale. ( Xagena2012 )

Fonte: Neurology, 2012


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